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lunedì 25 novembre 2013

Il pessimismo leopardiano


In classe abbiamo cominciato a studiare Leopardi  e il suo pensiero filosofico. In primis, inserisco una lettura de L'infinito di Leopardi eseguita da un celebre attore di teatro, Giorgio Albertazzi, in modo che possiate esercitarvi e avere un'idea di come si debba recitare una poesia.;-)


Proseguo cercando di spiegare, nella maniera più chiara e semplice possibile, quali siano i capisaldi del pensiero leopardiano, di cui abbiamo cominciato a discutere durante la lezione in classe.




Al centro della meditazione di Leopardi si pone l’infelicità dell’uomo. Egli  individua la causa prima in alcune pagine dello Zibaldone. Identifica la felicità con il piacere sensibile e materiale. L’uomo aspira a un piacere infinito, ma, dato che nessuno dei piaceri particolari goduti dall’uomo può soddisfare questa esigenza, nasce in lui un senso di insoddisfazione perenne. Da questa tensione inappagata nasce l’infelicità dell’uomo e il senso della nullità di tutte le cose. L’uomo è dunque necessariamente infelice. La natura, che in questa prima fase è concepita da Leopardi come madre benigna, ha voluto sin dalle origini offrire un rimedio all’uomo: l’immaginazione e le illusioni.

La poetica del vago e indefinito

La teoria del piacere è fondamentale nel pensiero leopardiano: è il nucleo della sua filosofia pessimistica e della sua poetica. Se nella realtà il piacere infinito è irraggiungibile, l’uomo può figurarsi i piaceri infiniti mediante l’immaginazione. La realtà immaginata costituisce la compensazione, l’alternativa ad una realtà vissuta che non è che infelicità e noia. Ciò che stimola l’immaginazione è tutto ciò che è vago, indefinito, lontano, ignoto. Si viene a costruire una vera e propria teoria della visione: è piacevole, per le idee vaghe e indefinite che suscita, la vista impedita da un ostacolo (cfr.la siepe de L'infinito). Leopardi elenca tutta una serie di visioni e suoni suggestivi in quanto vaghi e indefiniti. Il bello poetico per Leopardi consiste dunque nel vago e nell’indefinito, queste immagini evocano sensazioni che ci hanno affascinati da fanciulli. La rimembranza diviene essenziale al sentimento poetico. Indefinito e rimembranza si fondono: la poesia non è che il recupero della visione immaginosa della fanciullezza attraverso la memoria. Leopardi nella sua produzione in versi segue puntualmente la poetica del vago e dell’indefinito.

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Ricapitolando:
  • L'uomo, per sua natura,  tende ad un piacere infinito che appare di per sè impossibile da raggiungere:
  • La Natura ha dotato l'uomo dell'immaginazione per figurarsi piaceri infiniti; e questa realtà illusoria costituisce una compensazione alla realtà infelice.
  • Ciò che stimola a costruire questa realtà parallela sono gli aspetti vaghi e indefiniti del reale (suoni, visioni...)
  • Il Bello poetico consiste nella scelta di tali sensazioni indefinite
  • La poetica del vago e dell'indefinito si fonde con la poetica della rimembranza; infatti le suggestioni del vago e dell'indefinito altro non sono che il ricordo di quelle provate durante la fanciullezza.

Dallo Zibaldone , le parole di Leopardi sulla teoria del piacere:

[165-172] Il sentimento della nullità di tutte le cose, la insufficienza di tutti i piaceri a riempierci l'animo, e la tendenza nostra verso un infinito che non comprendiamo, forse proviene da una cagione semplicissima, e più materiale che spirituale.
L'anima umana (e così tutti gli esseri viventi) desidera sempre essenzialmente, e mira unicamente, benché sotto mille aspetti, al piacere, ossia alla felicità, che considerandola bene, è tutt'uno col piacere. Questo desiderio e questa tendenza non ha limiti, perch'è ingenita o congenita coll'esistenza, e perciò non può aver fine in questo o quel piacere che non può essere infinito, ma solamente termina colla vita. E non ha limiti 1. né per durata, 2. né per estensione. Quindi non ci può essere nessun piacere che uguagli 1. né la sua durata, perché nessun piacere è eterno, 2. né la sua estensione, perché nessun piacere è immenso, ma la natura delle cose porta che tutto esista limitatamente e tutto abbia confini, e sia circoscritto.
Il detto desiderio del piacere non ha limiti per durata, perché, come ho detto non finisce se non coll'esistenza, e quindi l'uomo non esisterebbe se non provasse questo desiderio. Non ha limiti per estensione perch'è sostanziale in noi, non come desiderio di uno o più piaceri, ma come desiderio del piacere. Ora una tal natura porta con se materialmente l'infinità, perché ogni piacere è circoscritto, ma non il piacere la cui estensione è indeterminata, e l'anima amando sostanzialmente il piacere, abbraccia tutta l'estensione immaginabile di questo sentimento, senza poterla neppur concepire, perché non si può formare idea chiara di una cosa ch'ella desidera illimitata.
Veniamo alle conseguenze. Se tu desideri un cavallo, ti pare di desiderarlo come cavallo, e come un tal piacere, ma in fatti lo desideri come piacere astratto e illimitato. Quando giungi a possedere il cavallo,trovi un piacere necessariamente circoscritto, e senti un vuoto nell'anima, perché quel desiderio che tu avevi effettivamente, non resta pago. Se anche fosse possibile che restasse pago per estensione, non potrebbe per durata, perché la natura delle cose porta ancora che niente sia eterno. E posto che quella material cagione che ti ha dato un tal piacere una volta, ti resti sempre (p.e. tu hai desiderato la ricchezza, l'hai ottenuta, e per sempre), resterebbe materialmente, ma non più come cagione neppure di un tal piacere, perché questa è un'altra proprietà delle cose, che tutto si logori, e tutte le impressioni appoco a poco svaniscano, e che l'assuefazione, come toglie il dolore, così spenga il piacere.
Aggiungete che quando anche un piacere provato una volta ti durasse tutta la vita, non perciò l'animo sarebbe pago, perché il suo desiderio è anche infinito per estensione, così che quel tal piacere quando uguagliasse la durata di questo desiderio, non potendo uguagliarne l'estensione, il desiderio resterebbe sempre, o di piaceri sempre nuovi, come accade in fatti, o di un piacere che riempiesse tutta l'anima.
Quindi potrete facilmente concepire come il piacere sia cosa vanissima sempre, del che ci facciamo tanta maraviglia, come se ciò venisse da una sua natura particolare, quando il dolore la noia ec. non hanno questa qualità. Il fatto è che quando l'anima desidera una cosa piacevole, desidera la soddisfazione di un suo desiderio infinito, desidera veramente il piacere, e non un tal piacere; ora nel fatto trovando un piacere particolare, e non astratto, e che comprenda tutta l'estensione del piacere, ne segue che il suo desiderio non essendo soddisfatto di gran lunga, il piacere appena è piacere, perché non si tratta di una piccola ma di una somma inferiorità al desiderio e oltracciò alla speranza.
E perciò tutti i piaceri debbono esser misti di dispiacere, come proviamo, perché l'anima nell'ottenerli cerca avidamente quello che non può trovare, cioè una infinità di piacere, ossia la soddisfazione di un desiderio illimitato.
 

giovedì 21 novembre 2013

Le religioni nel mondo.


Come le lingue, anche le religioni rappresentano uno degli elemneti fondamentali delle identità e delle differenze culturali tra i popoli. Hanno sempre svolto un ruolo importante nelle varie società e il loro peso culturale è sempre stato rilevante nella storia del mondo.




Le religioni con maggiore estensione geografica e con maggior numero di seguaci sono il Cristianesimo, l'Islamismo, l'Induismo e il Buddismo. Il gruupo più numeroso è quello cristiano, con circa 2 miliardi di fedeli; a seguire i musulmani con 1 miliardo e 300 milioni di fedeli.
Inserisco un'utile carta con la distribuzione geografica delle religioni nel mondo.


Le piramidi dell'età

E’ uno strumento grafico che consente di rappresentare la struttura di una popolazione per sesso ed età.  L’asse verticale riporta le classi di età, mentre nella dimensione orizzontale è indicata la frequenza (in percentuale) della popolazione.
La rappresentazione grafica della popolazione per sesso ed età viene chiamata “piramide” perché la situazione tipica prevede la presenza di molti giovani e poi via via meno persone al crescere dell’età, come conseguenza dell’azione della mortalità. La punta rappresenta i pochi che arrivano alle età più avanzate.
Molte popolazioni sviluppate, come l’Italia, presentano oggi delle priramidi dell'età con una base più ristretta rispetto alla parte centrale, per effetto della denatalità che ha eroso la consistenza quantitativa delle nuove generazioni. La crescente longevità sta invece producendo una espansione del vertice.
La piramide è una fotografia della struttura della popolazione, ma porta in sé tracce delle dinamiche di natalità e mortalità passate oltre che di eventi specifici che hanno alterato congiunturalmente i comportamenti demografici. 



Queste piramidi dell’età sono grafici che illustrano la composizione della popolazione di Europa e Africa oggi: nel confronto emerge l’invecchiamento della popolazione europea, legata alla diminuzione delle nascite e all'innalzamento dell'età di morte; al contrario, la realtà africana caratterizzata da una popolazione molto giovane e da un elevato tasso di natalità e, contemporaneamente, un elevato tasso di mortalità.

lunedì 18 novembre 2013

Il testo e i requisiti di testualità




Per i ragazzi della 1 B inserisco uno schema sul testo e sui requisiti della testualità, per poter ripassare gli argomenti di cui abbiamo discusso in classe martedì 19 novembre. Buono studio!

mercoledì 13 novembre 2013

Tracce dei temi (3°A)

Cari ragazzi della 3°A, queste sono le tracce dei temi da svolgere per mercoledì 20 Novembre -



TRACCIA 1
I rapporti tra genitori e figli rappresentano da sempre una questione delicata e difficile, talvolta un vero e proprio problema, che si accentua durante l'adolescenza. Come vivi il rapporto con i tuoi genitori? Come è cambiata la natura di questa reazione negli anni? Sulla base delle discussioni svolte in classe e della tua esperienza personale, scrivi un testo in cui rifletti sull'argomento proposto.

TRACCIA2
Lo sport è considerato da sempre una parte fondamentale dell'educazione dei giovani. Quanta importanza  riveste lo sport nella tua vita? Qual è il tuo sport preferito?

Orientamento-Giornate di "scuola aperta" Cremona


Per tutti i miei alunni delle classe terze pubblico un file che raccoglie le giornate di SCUOLA APERTA di tutte le scuole di Cremona, per gentile concessione di alcune colleghe della scuola media Anna Frank di Cremona.

Giornate di "scuola aperta" - Cremona

Aggiungo anche il link al sito dell'Informagiovani nel quale è possibile visualizzare tutti percorsi di istruzione secondaria di II grado disponibili nella provincia di Cremona:

http://informagiovani.comune.cremona.it/bd_ui/le/93

Gli elementi della comunicazione

Inserisco il file della la presentazione in power-point sugli elementi della comunicazione per i ragazzi della 1B. Buona lettura e buono studio a tutti!


Gli elementi della comunicazione

domenica 10 novembre 2013

Il Big Bang e la teoria della deriva dei continenti

Inserisco alcuni video che potranno esservi utili per lo studio degli argomenti trattati durante le lezioni di geografia: le teorie sull'origine dell'universo, la deriva dei continenti e le conseguenze dei movimenti delle zolle in cui è divisa la crosta terrestre. Buona visione!


La teoria del big bang

La deriva dei continenti 

Il movimento delle zolle




Le fasce climatiche e gli ambienti naturali

Il nostro pianeta viene convenzionalmente divisio in 5 grandi fasce climatiche:
  • la fascia equatoriale o tropicale
  • le fasce temperate
  • la zone polari

Per ognuna di queste fasce climatiche, molteplici sono gli ambienti naturali, con la loro vegetazione e la loro fauna,  che possono svilupparsi alle diverse latitudini.
Per facilitare lo studio dell'argomento ai miei studenti, ho creato uno schema che esemplificasse la distribuzione degli ambienti naturali nel nostro pianeta.

Le fasce climatiche e gli ambienti naturali